AMBIENTE. Referendum sulle trivelle, andare alle urne è un diritto-dovere

Domenica 17 aprile gli elettori italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi sul referendum relativo all’estensione delle attivitá di estrazione di gas e petrolio nelle acque territoriali nazionali.

La domanda su cui i cittadini dovranno pronunciarsi con il proprio voto è: “Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio?”. Il quesito riguarda soltanto la durata delle trivellazioni già in atto entro le dodici miglia dalla costa, e non le attività petrolifere sulla terraferma, né quelle in mare che si trovano a una distanza superiore alle dodici miglia dalla costa (22,2 chilometri).

Il “Sí” al quesito referendario del prossimo 17 aprile è promosso da numerosi movimenti e associazioni ambientaliste e da nove Consigli regionali. Se vincerà il “Sí” sarà abrogato l’articolo 6, comma 17, del Codice dell’ambiente, dove si prevede che le trivellazioni continuino fino a quando il giacimento lo consente. La vittoria del “Sí” bloccherebbe tutte le concessioni per estrarre il petrolio entro le dodici miglia dalla costa italiana, quando scadranno i contratti. Non saranno interessate dal referendum le 106 piattaforme petrolifere presenti nel mare italiano per estrarre petrolio o metano. Raggiungere il quorum è necessario, perché solo così il risultato del referendum sarà valido, come previsto dalla Costituzione italiana.

Il Comune di Ustica, insieme alla sua area marina protetta, si sono da tempo schierati per il “Sí”, come tanti altri Comuni italiani, isolani e non.

La campagna per il “Sí” è stata affidata quasi esclusivamente al veicolo Facebook; non sono comunque mancate le informazioni ai cittadini, tutti hanno avuto modo di approfondire le ragioni del “Sí” e quelle del “No”.

L’espressione del voto è, probabilmente, il più alto e importante esercizio di democrazia partecipata; per alcuni, le donne, un diritto-dovere acquisito, con grande fatica, solo da pochi decenni.

La nostra opinione, se ci è concesso esprimerla, è che questo diritto-dovere venga esercitato e onorato, quale che sia l’opinione che ciascuno possa avere in merito all’argomento su cui si è chiamati ad esprimersi.

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