Aggressione al sindaco di Isola delle Femmine. Riceviamo da Aldo Messina e pubblichiamo

Riceviamo dal sindaco di Ustica, Aldo Messina, e pubblichiamo

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I mandanti morali dell’atto di violenza contro di te, caro Gaspare, sono tutti quelli che amano affermare: “Viritilla cu du curnutu du sinnacu“. Con queste parole, avendo partecipato con il consigliere comunale Ninì Caserta alla seduta straordinaria del Consiglio comunale di Isola delle Femmine, convocato dal presidente Giuseppe Giucastro, per condannare il vile atto di violenza contro il sindaco Gaspare Portobello, ho voluto stigmatizzare quanti, inveendo inutilmente contro i sindaci, di fatto incitano i cittadini a ritenere il capo dell’amministrazione colpevole di ogni loro difficoltà.

Da sindaco infatti mi è successo di tutto. E non mi riferisco solo alle cose più o meno normali, alle richieste non sempre di nostra responsabilità (sanità, lavoro, nave che deve partire agli orari che fanno più comodo ad ognuno e con le condizioni di mare che noi riteniamo idonee, al pubblico ufficiale che ci ha fatto un verbale ecc…), ma anche alle cose più strane a carattere personale per non dire sessuale.

E se non si riesce a dare una risposta al cittadino ci sarà sempre un altro cittadino pronto ad esasperarlo ulteriormente con frasi del tipo “va viritilla cu du curnutu ru sinnacu” o “u sinnacu è chiddu tou, chi boi ri mia?” o “quannu c’era l’autru sinnacu si mittia a fascia e..“. A quest’ultima affermazione mi sono sempre chiesto cosa facessero gli altri sindaci contro il maltempo o contro i problemi sessuali di coppia. Ma lasciamo perdere, non è questo il punto.

Le liti inutili, le invettive immotivate, le grida perché tutti ci sentano, affermando tutto ed il contrario di tutto, servono solo ad esasperare gli animi di chi ci ascolta ed è debole, fa emergere in lui il male. Sono le persone come queste i mandanti morali dei killer di Portobello, ma anche del sindaco di Caltanissetta (ucciso da un disoccupato), dell’ex di Favignana, Gaspare Ernandes, bastonato davanti ai suoi bambini da un pescatore al quale aveva fatto spostare la barca, di quelli attuali di San Giuseppe Jato, Borgetto (bruciata l’auto mentre la sua bambina festeggiava il compleanno), Partinico… e sono solo quelli che ricordo a memoria.

Questa Repubblica non ha più bisogno di capipopolo pronti a “banniare” e mai ad esporsi in prima persona, ma di persone disposte a mettersi al servizio del prossimo. La qualcosa non vuol dire che non debba esserci opposizione. Solo che deve essere un’opposizione con toni dialettici degni di una democrazia matura. Anche se a guardare l’esempio che ci viene dal Parlamento…

Sempre in tema di esasperazione della gente, vorrei dire, pur temendo di essere frainteso, che la democrazia non ha bisogno neanche di sceriffi e di divise pronte a sanzionare tutto e tutti e più raramente preparate a programmare atti di educazione sociale. A proposito, avete letto di quell’ambulante che, in viale delle Scienze, si è tolto la vita perché troppo visitato, lui e la sua bancarella con tre limoni, dai vigili? E ieri, sempre a Palermo, di quel quindicenne, sempre extracomunitario ovviamente!, che voleva togliersi la vita perché senza permesso di soggiorno?

Dobbiamo realmente arrivare sempre e solo al dramma per capire? Rileggiamo tutti il Vangelo e forse impareremo a comportarci.

Aldo Messina – Sindaco di Ustica

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